RATATOUILLE Numero 64 - 20 settembre 2019 #lungimiranza

Il futuro è un posto meraviglioso. Credimi, ci sono stato.collage-2231082jpg

Leonardo Da Vinci, dal 1452 al 1519 rivoluzionò la storia del pensiero e della scienza. Fu pittore, scultore, scenografo, architetto, disegnatore, anatomista, botanico, musicista, ingegnere e progettista, tutto per indagare il divino nella perfezione della natura di cui, con ogni scienza ed arte, cercò di comprendere il segreto vitale.


Altezza mezza bellezza. 

Ricchezza, mezza bellezza. Destrezza, autorevolezza, delicatezza, ebbrezza o compostezza, e anche dissolutezza, tutte mezza bellezza.

Tante cose sono mezza bellezza. Sicuramente lo è la giovinezza e, forse, lo è in modo particolare dato che quando passa tutti la rimpiangono, ricchi, poveri, abili ed inetti, composti e dissoluti.

Al di là del fatto che giovinezza significa pelle lucente, tonica ed elastica che sembra disinteressarsi della forza di gravità, muscoli sodi e dinamici che permettono di volteggiare sulla vita e di allacciarsi le scarpe senza piegare le ginocchia (per poi saltare i fossi per la lunga, ovviamente), filosoficamente giovinezza significa avere infinite scelte. Significa avere tutto davanti, ancora da scoprire e da scrivere; e questo è infinitamente bello, altro che mezza bellezza.

Scegliere fra la moltitudine di possibilità però non è facile e la poca esperienza connaturata alla giovinezza rende forse ancor più difficile individuare la direzione lungo la quale progredire in maniera consapevole: quando abbiamo di fronte infinite possibilità, può sembrare che il futuro sia infinitamente incerto.

Questa difficoltà nell’individuare un proprio percorso di crescita e realizzazione non è però condizione esclusiva dei giovani. Anzi, ad ascoltarli con attenzione, ogni tanto ne incontriamo alcuni che sulla direzione da prendere hanno le idee abbastanza chiare.

Ad esempio nell’intervista a Luca e Davide, riportata in Ratatouille n. 62, abbiamo conosciuto due giovani di 21 e 25 anni che, pur avendo fatto scelte diverse, hanno entrambi avuto la lungimiranza di ascoltare le proprie vocazioni, riconoscere le proprie predisposizioni e perseguire la strada più adatta verso la propria auto-realizzazione grazie all’ascolto del mondo e di sé.

La lungimiranza, è l’attitudine ad individuare i possibili sviluppi di una situazione indagando e comprendendo il futuro. Insieme alla visione, cioè il coraggio di realizzare i sogni, è da sempre l’elemento su cui si fonda il progresso.

Pensiamo a come Leonardo da Vinci sia stato capace di individuare nella scienza che aveva attorno i possibili sviluppi e di anticiparne le evoluzioni tanto da diventare, con la sua opera, motore stesso di quel progresso. I suoi incredibili progetti dell’elicottero e delle altre macchine volanti, del paracadute, del leone meccanico antesignano dei robot, dello scafandro per le immersioni, e le tante altre invenzioni sono talmente sorprendenti da far quasi pensare che Leonardo venisse da un altra epoca, un Emmett Brown fiorentino senza la DeLorean con la quale fare ritorno al futuro.

Spesso l’arte, in tutte le sue forme, immagina il futuro. Coglie alcuni trend in atto nella società e nella scienza e ne sviluppa le infinite possibilità per raccontare una storia. Come fece Jules Verne nel 1870 in “20.000 leghe sotto i mari” raccontando quel sottomarino elettrico che sarebbe stato inventato 90 anni dopo. O Aldous Huxley che in “Brave New World” del 1932, 20 anni prima della scoperta del DNA e 40 prima della sua manipolazione, descrive un mondo in cui la riproduzione umana è esclusivamente extra-uterina e gli embrioni sono manipolati per ottenere essere umani con diversi livelli di sviluppo fisico ed intellettuale che vadano ad alimentare 5 caste prestabilite. Gli appartenenti alle caste sono poi controllati con un continuo processo di condizionamento psico-fisico e stabilizzati con il costante uso di psico-farmaci (inventati 18 anni dopo la pubblicazione del romanzo).


RITORNO-AL-FUTURO001jpg

Back the Future, film del 1985 di Robert Zemekis con Michael J. Fox e Chritopher Lloyd, ha segnato l’immaginario di intere generazioni diventando, insieme ai successivi due episodi che compongono la trilogia, un film culto. Nel 2015 è uscita una nuova collana di fumetti con il contributo dello stesso Bob Gale, sceneggiatore dei film originali, ad assicurare che non ci fossero stravolgimenti e che questa nuova produzione potesse dare risposta alle tante domande lasciate sospese dai film. Curiosi?


Pensiamo ancora a “1984” di George Orwell Orwell e a tanti altri autori capaci ci anticipare il futuro. Pensiamo a Zobert Zemekis che portò nel cinema idee come i visori di realtà aumentata, uno skateboard volante, il cinema in 3D, il pagamento tramite un sensore biometrico di impronte, biocarburante da rifiuti organici e tante altre incredibili intuizioni che oggi sono esperienza quotidiana e diffusa. 

Anche la finanza si occupa di storie e, per definizione, cerca di anticipare il futuro con lo scopo di identificare anzitempo le attività che potranno produrre valore: capire il trend di breve o lungo periodo prima degli altri significa rendere maggiormente proficuo il proprio investimento.

In finanza si parla di trend di mercato quando si registra una tendenza nel movimento dei prezzi: una serie di prezzi in aumento, cioè di picchi sempre più alti intervallati da brevi interruzioni, formerà un trend rialzista, il suo contrario formerà un trend ribassista. Una sostanziale stabilità delineerà un trend laterale.

Quando ci concentriamo sul breve periodo, cercando di entrare ed uscire (comprare e vendere) nel momento migliore per ottenere un profitto o limitare una perdita, stiamo facendo speculazione. Chi legge Ratatouille sa bene come io consideri la speculazione un’area di bisogno marginale da cui i risparmiatori dovrebbero stare molto lontani, almeno fino quando non abbiano ben pianificato la gestione del loro patrimonio per garantirsi protezione, stabilità e il raggiungimento dei più importanti progetti di vita.

Uno dei modi per staccarsi dal miraggio della speculazione è quello di concentrarsi su quei fattori non economici che vengono chiamati Megatrend, cioè quell’insieme di potenti forze di cambiamento sociale, demografico, ambientale e tecnologico ad elevato impatto. Sono tendenze che possono svilupparsi in modi diversi e con diversi ritmi ma che, diversamente dalla mode passeggere, trasformano e ridisegnano inesorabilmente il nostro mondo e con esso il panorama economico e finanziario.

Ad esempio, l’invecchiamento della popolazione mondiale e l’aumento delle aspettative di vita hanno inevitabili conseguenze sulle necessità globali, dalla produzione di cibo allo sviluppo dei centri urbani. Secondo l’OCSE nel 2050 il 21% della popolazione sarà over 60 (da 12% di oggi) e produrrà un incremento di 15 mila miliardi su settori come ricerca farmaceutica e biotecnologia ma anche viaggi e vacanze dedicate, coperture assicurative e tecnologia a supporto delle attività quotidiane.

Uno dei trend più potenti, tanto da diventare motore di tutti gli altri, è quello della sostenibilità ambientale. L’accresciuta importanza che cittadini, aziende e politica attribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali è capace di ridisegnare interi settori. Per fare un esempio nel settore mobilità già da un decennio si registrano profonde variazioni: da un parte abbiamo il settore automobilistico in cui si sovrappongono l’aumento di richiesta di veicoli elettrici e quella di un maggior utilizzo condiviso (car sharing al posto della proprietà dei veicoli), dall’altro lato abbiamo una pressione politica per lo sviluppo di infrastrutture di mobilità pubbliche ecologiche ed efficienti. Il risultato è che negli ultimi 10 anni la guida di auto private negli Usa è diminuita del 10% e noi prossimi 25 anni le vendita potranno registrare una contrazione fino al 40% portando il numero di veicoli privati circolanti da 250 milioni a soli 100 milioni.

Investire nei Megatrend significa slegarsi dall’investimento concentrato in singole aree geografiche o settori per cercare di capire come queste dinamiche dirompenti potranno influire su interi settori economici e individuare quindi al loro interno opportunità e rischi. Investire sui Megatrend permette di staccarsi dall’ottica speculativa di breve termine per concentrarsi sui campioni di domani, i vincitori sui mercati azionari globali nel lungo periodo.

Per farlo non serve essere Leonardo, né grandi visionari, né avere 20 anni.

Basta essere abbastanza lungimiranti da affidarsi ad un attento Consulente Finanziario. 

Alla settimana prossima,
Nicola


INFORMAZIONI IMPORTANTI
In caso voleste diffondere Ratatouille integralmente avete la mia benedizione, magari ditemelo. Ratatouille non contiene raccomandazioni né offerte di investimento, solo opinioni che potrebbero anche non essere più attuali.